Percorsi e Itinerari in Friuli Venezia Giulia
Microcosmo Friulano
Seconda Tappa
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14 - 19 Giu 2021
Zona:
Difficoltà fisica:
Difficoltà tecnica:
Carta Tabacco: 41, 26
Microcosmo Friulano
Se la prima tappa è di riscaldamento, la seconda vuole dimostrare quanto fatto e lo mette alla prova con il suo dislivello: 1450m, la giornata più impegnativa in termini di ascesa. Dall'altra parte non si svolge tutto in un'unica salita ma il dislivello è distribuito in diverse sezioni.
Tranne il tratto nei pressi del Rio Bianco, dove la strada è danneggiata e si procede in pratica su sentiero, il resto dello sviluppo è su strade sterrate o asfalto.
La partenza è in leggera discesa su asfalto fino a pressi del valico, poco prima si svolta a sinistra per scendere su sterrato fino al guado. Se la parte iniziale è scorrevole, al scendere la strada presenta un fondo più rovinato, con sassi e scanalature.
Oltrepassato il rio inizia la salita verso il paese di Prossenicco. Si pedala su sterrato a pendenza media fino ai bordi dell'abitato, lì si passa al fondo in cemento per concludere con un aumento della salita l'arrivo al paese.
Sull'asfalto della strada si esce dal centro per scendere velocemente verso il fondovalle. In discesa si nota l'avvicinarsi al Fiume Natisone, palese all'arrivo sul Ponte Vittorio Emanuele.
Ora si procede sullo sterrato accanto al fiume, pianeggiante fino al guado.
Oltre questo inizia la lunga salita verso il paese di Montemaggiore. Se si volesse schematizzarne lo sviluppo, questo sarebbe diviso in 4 fasi: la prima con la salita a pendenza omogenea ma crescente su strada sterrata dentro il bosco. L'arrivo a dei piccoli prati e ad una baita segna il passaggio alla seconda fase, il traverso in direzione dell'interno vallata. La terza fase è quella più difficile in quanto la strada, rovinata da frane e smottamenti, è ostacolata da grosse pietre e scavi. Buona parte del tratto è su sentiero. Il tutto termina con il guado del Rio Bianco, la sorgente del Fiume Natisone: nonostante lo sforzo fatto il tutto è ripagato dal circondario presente attorno al corso d'acqua posto, tra l'altro, a una distanza giusta per una (dovuta) pausa.
Il passaggio più difficile è fra i due rigagnoli, fra i quali la strada non esiste più ed un passaggio è da fare a piedi, passandosi le bici/bagagli, il tutto con molta attenzione.
Superato questo si prosegue su sterrato in salita che rappresenta la quarta fase, che va a concludersi presso la località Montemaggiore.
Breve tratto su asfalto per raggiungere lo sterrato verso il paesino di Cornappo. Per farlo è da raggiungere una sella; lo sterrato, in buone condizioni, presenta una pendenza costante ed alta. I tornanti fanno prendere quota, osservando in breve Montamaggiore dall'alto. Quando la pendanva va a scemare si giunge alla sella.
La discesa a Cornappo è su strada sterrata con tratti, nella parte alta e presso le curve, con fondo cementato in pietre.
Da Cornappo segue una buona parte su asfalto. Tutte le strade della zona sono davvero poco frequentate; si arriva con dei saliscendi al paese di Monteaperta, attraversandolo e procedendo verso la Val del Torre. Il percorso include una deviazione alla Chiesa della Santissima Trinità, XV sec.
Al bivio di procede a sinistra verso Villanova. Proprio all'ingresso dell'abitato si svolta a destra sulla strada delle Grotte di Villanova. Oltre il primo pezzo in fondo in pietre si passa allo sterrato. Una bella e fluida discesa fa scendere velocemente alla Val del Torre.
Giunti in fondo si ritorna all'asfalto per arrivare alla frazione di Vedronza.
Ora sulla statale della Valle del Torre - l'unica via presente all'interno - si risale la vallata. La strada è larga e frequentata da ciclisti. La pendenza è bassa ed omogenea lungo tutto lo sviluppo eccetto gli unici due tornanti alla località Le Sorgenti.
Due ponti fanno passare da un lato all'altro della valle, scavalcando il Torrente Torre e potendone osservare la bellezza e il canalone creato dall'erosione.
Due chilometri e mezzo oltre la galleria presso Le Sorgenti fanno giungere alla stradina sterrata per la Casera Tanatcason/La AleGra. In meno di 5 minuti si percorre la salita su sterrato per arrivare alla particolare struttura del pernottamento della seconda tappa.
Lo sviluppo della seconda giornata consiste in 46km con 1450m di dislivello positivo.
Foto e video del tracciato
Il Friuli è un piccolo territorio ma con all'interno un'infinità di biodiversità.
Con delicatezza, andiamo ad esplorarla diventando, in una settimana, parte di essa.
Lo sterrato dal ponte fino a Montemaggiore.
Dal guado aumenta la pendenza fino ad un traverso in quota.
Poco dopo si passa accanto ad una frana.
La parte di strada rimasta è larga e fattibile a piedi/in bici.
Giunti ad una sella, inizia la discesa verso Cornappo.
Alcuni tratti su simil-ciotolato, non piacevoli per bici cariche di bagagli.
Presso le sorgenti del Torrente Torre la vallata passa da un orientamento Nord-Sud a Est-Ovest.
Poco prima, ponte sul canalone del torrente.